Nella cultura dei nativi Sioux Lakota, il flauto è da sempre considerato uno strumento sacro, capace di connettere l’anima dell’uomo alla natura e a Wakan Tanka, il Grande Spirito che permea ogni cosa animata e inanimata dell’Universo.
Un’antica leggenda Lakota ci racconta come è stato creato il primo flauto nativo americano, “Siyotanka”.
Essa narra di un giovane guerriero Lakota innamorato che un giorno decide di avventurarsi nei boschi in caccia di un alce, animale sacro capace di donare a chi lo cattura il potere di sedurre e far innamorare la propria amata.
Durante la caccia, stremato dalla fatica, si addormenta sotto un albero di cedro.
Durante il sonno viene svegliato da un suono che non aveva mai ascoltato, un suono meraviglioso e misterioso che proveniva dalla foresta. Il suono era prodotto dal vento che si insinuava all’interno di un ramo secco dell’albero di cedro sotto il quale si era addormentato che era stato forato dal becco di un picchio dalla testa rossa.
Quando il giovane guerrierò tornò al suo villaggio, portò con sé un ramo di cedro che iniziò ad intagliare e a forare dando alla estremità del ramo la forma della testa del picchio che aveva visto nella foresta e che gli aveva ispirato l’idea di riprodurre questo magico strumento a fiato.
Con il flauto che aveva creato, il giovane riuscì così a conquistare la sua amata suonando una melodia da lui improvvisata e da quel giorno questo tipo di strumento diventò un simbolo molto importante non solo nei rituali di corteggiamento (da cui deriva anche l’appellativo di “flauto d’amore”) ma anche nella cultura stessa di tutti i Lakota Sioux tanto che da secoli viene ancora oggi utilizzato all’interno delle cerimonie e dei rituali sacri perché ritenuto in grado di aiutare gli individui a connettersi con gli spiriti della natura e a trovare la pace interiore.
Oggi questo strumento trova ampio utilizzo nelle pratiche personali di meditazione e di benessere perché è stato dimostrato che il suo suono è capace di ridurre lo stress e il battito cardiaco e allo stesso tempo di amplificare la concentrazione e lo stato meditativo tanto di chi lo suona quanto di chi lo ascolta.